Buon pomeriggio, oggi vi propongo la recensione (un po' particolare) di
"Il Signore degli Anelli". Ho
riletto questo libro nel corso del 2015 alternando la lettura con altri
romanzi.
L'avevo
letto a 18 anni, mi era piaciuto anche se non l’avevo apprezzato completamente,
la scrittura mi era sembrata un po' troppo impegnativa e, alcune scene, mi
erano parse noiose e prolisse.
A
distanza di anni ho riscoperto un capolavoro, un’opera fantasy sia maestosa e
senza precedenti!
Quando
sono giunta alla fine avrei voluto continuare immergendomi ancora nelle
leggende intessute da Tolkien, visitando angoli sconosciuti della Terra di Mezzo,
camminando nelle foreste e respirando l’aria della Contea.
Tolkien
non ha scritto un semplice romanzo fantasy ma ha dato il via a un genere unico:
l’high fantasy e, in più, ha creato una storia che parla di formazione, di
amicizia, amore e coraggio.
Essendo un’opera così preziosa non mi permetterò di dare un giudizio
vero e proprio ma un voto simbolico, esprimendo il mio pensiero su ciascun
libro, per raccontarvi cosa ho amato di più. (Nei riassunti dei libri sarò un po' veloce, non spiegherò ogni
singolo passaggio e darò per scontata qualche informazione sui personaggi,
approfondire ogni dettaglio sarebbe troppo lungo.)
QUALCHE INFORMAZIONE (Tolkipedia): "Il Signore degli Anelli
(titolo originale in inglese: The Lord of the Rings) è un romanzo high fantasy
epico scritto da John Ronald Reuel Tolkien e ambientato alla fine della Terza
Era dell'immaginaria Terra di Mezzo. Scritto a più riprese tra il 1937 e il
1949, fu pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955. Tradotto in trentotto
lingue, con decine di riedizioni ciascuna, resta una delle più popolari opere
letterarie del XX secolo.
La narrazione comincia dove si era interrotto un
precedente romanzo di Tolkien, Lo Hobbit, e l'autore usa lo stratagemma dello
pseudobiblium per collegare le due storie: nella fictio della storia, entrambi
i romanzi sono in realtà una trascrizione di un volume immaginario, il Libro
Rosso dei Confini Occidentali, un'autobiografia scritta a quattro mani da Bilbo
Baggins, protagonista di Lo Hobbit, e da Frodo, il protagonista del Signore
degli Anelli. Questo secondo romanzo, tuttavia, si inserisce in
un'ambientazione di più ampio respiro rispetto a quella del primo, costretto dai
limiti della favola per bambini, attingendo a quel vasto corpus storico,
mitologico e linguistico creato ed elaborato dall'autore nel corso di tutta la
sua vita. Il Signore degli Anelli narra della missione di nove
Compagni, la Compagnia dell'Anello, partiti per distruggere il più potente
Anello del Potere, un'arma che renderebbe invincibile il suo malvagio creatore
Sauron se tornasse nelle sue mani, dandogli il potere di dominare tutta la
Terra di Mezzo.
Il romanzo, composto da tre volumi, ha
esercitato nel tempo un profondo influsso culturale e mediatico, ottenendo
attenzioni e apprezzamenti sia da parte di critici, autori e studiosi, sia da
parte di semplici appassionati, che hanno dato vita a innumerevoli gruppi e
associazioni culturali, come le varie società tolkieniane, sparse in tutto il
mondo. La trilogia ha ispirato e continua ad ispirare, libri, videogiochi,
illustrazioni, fumetti, composizioni musicali, ed è stato adattato più volte
per la radio, il teatro ed il cinema, come nel caso della famosa trilogia di
film diretti da Peter Jackson."
LA COMPAGNIA
DELL'ANELLO
Inizia qui la nostra avventura, quando Frodo Baggins
eredita dallo zio Bilbo uno strano anello dall’oscuro potere, insieme a Gandalf
decidono di nasconderlo, il mago ha dei sospetti e così, parte per un lungo
viaggio alla ricerca di notizie.
Dopo qualche tempo torna nella Contea per avvertire
Frodo: l’anello non è altro che il malefico anello di Sauron, l’oscuro signore,
l’Unico, il più potente di tutti.
L’oscuro talismano va distrutto.
"La compagnia dell'Anello" è il primo volume
di questa trilogia indimenticabile. Qui vengono tratteggiati i personaggi che
poi ci accompagneranno nelle numerose pagine che compongono l'opera.
Conosciamo gli Hobbit, popolo tranquillo e amante
della natura che vive spensierato nelle sue meravigliose case tonde. Conosciamo
Gandalf, uno dei miei personaggi preferiti, il fascino di questo stregone non
finisce mai, la sua caparbietà e lungimiranza sono ineguagliabili. L'intera
Compagnia dell'Anello è ricca di personaggi d’importanza fondamentale. Come non
innamorarsi degli Elfi, creature leggiadre e meravigliose, tanto regali quanto
forti. E che dire dei paesaggi?
La Contea, GranBurrone, Moria, Lothlorien, una
meraviglia dietro l'altra.
Tolkien ci descrive un mondo antico, pieno di leggende
e racconti passati, ricco di creature dimenticate e misteriose.
Tra i passaggi che ho preferito ci sono senza dubbio
il viaggio attraverso Moria e i giorni trascorsi a Lothlorien.
"Tre Anelli ai Re
degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei
Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini
Mortali che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire
chiuso nella reggia tetra
Nella Terra di Mordor,
dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli,
Un Anello per trovarli,
Un Anello per
ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Mordor,
dove l'Ombra cupa scende."
LE DUE TORRI
Eccoci giunti al secondo volume della trilogia di
Tolkien. Questo è in assoluto il libro che più amo. Facciamo un piccolo sunto.
La Compagnia si è sciolta, l'Anello ha compiuto la sua
opera insinuandosi nella mente di Boromir lo ha plagiato portandolo a
compiere un atto estremo: aggredire Frodo per portargli via il prezioso
manufatto.
Frodo fugge e, insieme a Sam, parte per Mordon.
Nel frattempo il resto della compagnia è attaccato da
un esercito di orchi che uccidono Boromir e rapiscono Pipino e Merry per
portarli da Saruman, potente stregone che si è unito a Sauron. Aragorn, Legolas
e Gimli decidono di rispettare la decisione di Frodo e partono all'inseguimento
degli Hobbit rapiti. Qui le storie diventano tre: Frodo e Sam guidati da Gollum
s’inoltrano nelle terre dell'oscuro signore, Pipino e Merry giungono a Fargon e
incitano gli Ent a far battaglia contro Saruman e infine, Aragorn, Legolas e
Gimli che incontrano Gandalf, ora Bianco, si precipitano a Rohan per salvare il
meraviglioso popolo degli allevatori di cavalli.
Il libro culmina con la battaglia del fosso di Elm e
con il combattimento di Sam con l'orribile Shelob.
Di questo libro ho amato tutto, il ritmo è incalzante
e veloce, le pagine si leggono velocemente, l'avventura si fa sempre più
suggestiva. Adoro la scena della liberazione di Theoden da Vermilinguo, la
descrizione di Galadriel che Gimli fa a Eomer, la distruzione di Saruman e la
battaglia al fosso di Elm. Qui si pongono le basi per il gran finale e il
maestro che tira i fili delle nostre vicende è sempre Gandalf, magnifico
personaggio dal fascino indescrivibile. Imperdibile!
"Desti ora,
desti, Cavalieri di Théoden!
Terribili eventi
nell'oscuro Oriente.
Sellate i cavalli,
suonate le trombe!
Avanti
Eorlingas!"
(Théoden recita la
carica degli Eorlingas)
IL RITORNO DEL
RE
Siamo giunti al capitolo conclusivo. Insieme a Merry e
Gandalf arriviamo a Gondor e scopriamo che l'ombra di Saurun è sempre più
potente. La guerra è ormai alle porte e la speranza di una vittoria sembra
remota e fragile.
Aragorn percorre il cammino dei morti, I Rohirrim
corrono in soccorso a Gondor e la città si prepara all'assedio. Frodo e Sam
riescono a salvarsi da Shelob e, dopo gli orrori di Minas Morghul, percorrono
la terribile desolazione di Mordor fino ai piedi del Monte Fato.
Veloce e coinvolgente l'ultimo volume della trilogia è
veramente meraviglioso. Aragorn viene valorizzato in tutta la sua bellezza,
scopriamo ancora di più Faramir con la sua saggezza e Sam si rivela la vera
forza di Frodo che compie finalmente la sua missione.
"Sono felice che
tu sia qui con me.
Qui, alla fine di ogni
cosa, Sam."
Frodo
"E lì Sam,
sbirciando fra i lembi di nuvole che sovrastavano un'alta vetta, vide una
stella bianca scintillare all'improvviso. Lo splendore gli penetrò nell'anima,
e la speranza nacque di nuovo in lui. Come un limpido e freddo baleno passò
nella sua mente il pensiero che l'Ombra non era in fin dei conti che una
piccola cosa passeggera: al di là di essa vi erano eterna luce e splendida
bellezza."
ANALISI DELL'OPERA
"Il signore degli Anelli" è un opera molto
complessa, potrebbe
sembrare un semplice fantasy che contrappone la lotta tra bene e male ma in
realtà c'è molto di più. L'autore riesce a parlare di risveglio interiore e di nuova coscienza attraverso le pagine de suoi libri, infatti è molto forte il pensiero che per poter vivere in questo mondo e dare un vero contributo all'umanità, sia necessario fare un vero e proprio salto di consapevolezza allontanandoci dal caos interiore che alberga in ognuno di noi, per riscoprire una via priva di illusioni. I personaggi di Tolkien colgono questo grande momento di passaggio, il cambiamento che incombe in ognuno di loro e la necessità di assecondarlo, seppur con sofferenza e smarrimento. Si parla proprio di un cambio vibratorio, un cambio di coscienza che permette a ognuno di loro di vivere nel migliore dei modi il tempo che è stato loro assegnato!
Oltre a ciò, Tolkien ha messo tra le righe varie tematiche di grande importanza, andiamo a vedere le principali.
Oltre a ciò, Tolkien ha messo tra le righe varie tematiche di grande importanza, andiamo a vedere le principali.
Potreste trovare qualche spoiler, mi sono permessa perché credo che
il 99% della popolazione sappia di cosa parla la trilogia e come si finisce, se
però, non volete incappare in essi perché non avete idea di cosa sia quest’opera
allora non leggete il pezzo che segue.
1-"L'uomo e la natura"
L'intera opera è un elogio alla natura, l'autore ama
molto descrivere i meravigliosi paesaggi della Terra di Mezzo. Il personaggio
che maggiormente fonde in sé questo rapporto è il capo degli Ent, il cui nome
Fangorn è anche il nome della foresta stessa, quindi racchiude in sé la natura
del maestoso bosco.
Gli stessi Hobbit sono in grande simbiosi con il regno
della flora: le loro case sembrano meravigliose tane di coniglio, l'agricoltura
e l'allevamento sono rispettosi del paesaggio che li circonda e la loro gioia è
simbolo di un grande equilibrio interiore nato da questo magico rapporto
natura/uomo. Al contrario Saruman è visto come distruttore, con le sue macchine
infernali che rovinano e inquinano l'ambiente, con il suo scellerato tagliare
alberi per nutrire la sua industria, cerca prima di devastare Fangorn e poi la
Contea. Anche Sauron è visto come mutilatore ambientale, Mordor è una terra
desolata e desertica, senza piante e acqua, dove non cresce nulla, così
sfruttata da diventare sterile.
Questo è sicuramente un tema attualissimo: l'ecologia
e la salvaguardia dell'ambiente sono messaggi che entrano nelle nostre case
continuamente, Tolkien ha preceduto i tempi proponendo un argomento così
importante per la sopravvivenza dell'uomo e del pianeta. Dovremmo tutti essere
un po' più Hobbit!
2-"Il potere"
Altro tema dominante è quello del potere che porta
l'animo umano alla distruzione.
L'Anello rappresenta questo argomento, esso dona
potere a chiunque lo possieda ma allo stesso tempo lo corrode con la sua
malefica forza.
Sia in mani giuste che in mani sbagliate è un oggetto pericoloso
perché subdolo e capace di
corrompere anche l’animo più nobile.
corrompere anche l’animo più nobile.
Basti pensare che due dei personaggi più forte e puri,
Gandalf e Galadriel, lo rifiutano e, tutti coloro che lo portano, sono
destinati a soffrire per sempre.
Isildur è tradito dal perfido gioiello; Gollum nè è
completamente assuefatto e ossessionato, così impregnato di esso da non poter
vivere senza; Bilbo ne rimane ancora aggrappato tanto da chiederlo a Frodo alla
fine della trilogia quando ormai è distrutto e Frodo, bè lui rimane ferito in
modo irreparabile.
Quindi, il potere e il desiderio di potere portano
l'animo umano alla disfatta!
3-"Il male"
Il Male pervade l'intera opera, sotto forma di ombra,
Nazgul, spettro o pensiero.
Arriva a possedere Saruman, a irretire Theoden, a far
impazzire Denethor, striscia nel cuore di Boromir e percorre la Terra di Mezzo
in lungo in largo nei panni di orribili orchi.
Questo male è visto in due modi: come forza attiva che
cerca di sconfiggere il bene con ogni mezzo e di sconvolgere il cuore dei
buoni.
Perfino l'Anello pur essendo un oggetto incapace di
muoversi spontaneamente "brama" costantemente di raggiungere il suo
oscuro padrone e, per questo, tradisce Isildur, abbandona Gollum, schiaccia
Frodo.
Dall'altro lato è visto come assenza di bene, quindi
incapace di avere potere.
Questa visione dualistica è molto importante, l'incertezza
della natura del male domina tutta la storia. Se il male fosse solo assenza di
bene per i personaggi sarebbe più facile compiere l'impresa, l'anello non
tradirebbe il suo possessore, sarebbe incapace di insinuarsi nella mente
l'anello perderebbe parte del suo potere e potrebbe così essere portato da
chiunque.
Da ciò capiamo che la natura dualistica dell'Anello è
essenziale per lo svolgersi degli eventi.
4-"Il bene"
Anche qui non si tratta di semplice bene ma di una
visione molto più complessa. Se pensiamo all'opera stessa ci accorgiamo che non
si ha un vero e proprio lieto fine.
L'Anello viene distrutto e Sauron sconfitto ma il male
è dietro l'angolo, come Saruman che si impossessa della Contea e la distrugge.
Il taglio dell'albero delle feste è definitivo e netto.
Altro esempio è la terra di Mordor che rimarrà per
sempre arida e desertica. Lo stesso Frodo viene così corroso dal male
dell'Anello da non guarire mai completamente, anche dopo la vittoria soffre e
cade in depressione.
Gandalf è il personaggio che impersonifica
maggiormente il Bene, possiamo paragonarlo a un angelo anche se, nè il
carattere nè l'aspetto, sono somiglianti alla nostra visione degli angeli.
Tutta la storia ci avvisa che il Bene può essere
raggiunto con sforzi e sacrifici, il male è la via più facile nella quale si
può sempre cadere. Inoltre il male lascia il segno, un esempio è che la
distruzione
dell'Unico provoca la fine di tutti gli anelli del potere e con essi la fine di due razze: quella Elfica e quella Nanica. La Terra di Mezzo ha perso così la sua bellezza, ciò dimostra che il male compiuto da Sauron non sarà mai completamente sanato.
dell'Unico provoca la fine di tutti gli anelli del potere e con essi la fine di due razze: quella Elfica e quella Nanica. La Terra di Mezzo ha perso così la sua bellezza, ciò dimostra che il male compiuto da Sauron non sarà mai completamente sanato.
5-"Il coraggio"
I personaggi di questa opera sono indubbiamente
coraggiosi ma in modo diverso dal solito. Quasi tutti credono di non superare
le molte prove davanti a loro, non nutrono grandi speranze ma trovano la forza
per agire comunque e combattere.
Inoltre il coraggio descritto da Tolkien è un coraggio
allegro, molto spesso momenti cupi e devastanti sono esorcizzati da una frase
divertente, una risata o una canzone.
Basti pensare a Sam che anche dentro la torre di Minas
Morgul in preda allo sconforto si mette a cantare, o a Merry che non perde mai
il sorriso e la fame.
Gli Hobbit sono i maggiori interpreti di questo tipo
di coraggio basato sull'ironia e la gioia di vivere.
6-"Il viaggio"
Ultimo tema importante dell'opera è il viaggio, inteso
come percorso dell'anima e cambiamento.
Si parte, si superano prove e infine si torna ma non
si è più quelli di prima.
Nessun personaggio rimane immune al mutamento: Aragorn
parte Ramingo e diventa Re, Gandalf era il Grigio e ora è il Bianco, Pipino e
Merry erano dei sempliciotti e poi sono condottieri alti e prestanti, Legolas e
Gimli erano nemici e poi diventano amici, Sam era goffo e stupidotto e ora è
forte e sicuro di sè, Frodo acquisisce saggezza e illuminazione. Tutto è in
cambiamento e il viaggio è il mezzo con il quale è possibile raggiungere un
mutamento straordinario.
Altri temi minori sono l'amore, l'umiltà, la
misericordia e la pietà.
Dopo questa analisi mi auguro nasca in voi la voglia
di leggere questo capolavoro!
Indimenticabile!
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